Borderlight: Luce di confine
Negli ultimi anni, l’ambiente domestico ha visto una sempre maggior diffusione delle lampade cosiddette “architetturali”, cioè quelle che richiedono una predisposizione già in fase di costruzione o realizzazione dell’ambiente. D’altro canto, la diffusione dei LED ha fatto in parte svanire molte delle differenze tecniche e prestazionali esistenti tra lampade “decorative” e lampade “architetturali”, portando anche nell’ambiente domestico le tecnologie per la gestione della luce: discrete, dolci e, soprattutto, wireless.
La possibilità di modificare e personalizzare la luce è infatti sempre più importante e richiesta, non solo negli ambienti pubblici ma anche nella quotidianità della propria casa, alla ricerca di spazi plasmati in base alle proprie necessità e desideri, anche in un’ottica di risparmio energetico.
Nel mondo della luce, decorativo e tecnico non sono quindi più definizioni univoche o riferibili a un unico e ben definito campo di utilizzo di una lampada (ufficio, hotel, ristorante, showroom, casa). Proprio in questo spazio di confine, alla ricerca di un “nuovo modo di illuminare le cose”, si posizionano le nuove lampade Rotaliana, portando in scena le loro identità plurali.
Disegnata da Giovanni Lauda, SOUVLAKI prende ispirazione dal popolare cibo di strada che ha accompagnato le vacanze in Grecia di molte generazioni, “infilando” i vari moduli luminosi lungo un binario a bassa tensione, semplice e intuitivo da configurare e da utilizzare negli spazi pubblici e domestici. Gli spot – orientabili, non orientabili o con ottica a sospensione – possono così scorrere liberamente, essere facilmente rimossi o completati con gli accessori a seconda delle necessità. Il sistema è arricchito ulteriormente da una multiforme e colorata famiglia di accessori che rendono la luce morbida e soffusa. (foto in alto)
Sempre di Giovanni Lauda è TOTEM & TABÙ, famiglia di lampade wall-grazer in cui la luce radente dei LED disposti sul perimetro si diffonde nell’ambiente lungo la parete. La lampada è composta da un telaio in alluminio pressofuso, un’ottica perimetrale in silicone e un sottile schermo. Quest’ultimo, montato sulla struttura con due speciali inserti e facilmente rimovibile, può essere in vari materiali: dal legno massello fresato e lavorato seguendo originali disegni tridimensionali allo specchio o al tessuto.
SOL di Paolo Rizzato nasce da tutte quelle sollecitazioni spirituali e opportunità materiali che la forma immortale del cerchio ha messo, e continua a mettere, a nostra disposizione negli anni. Un disco di 28 cm di diametro, dalle superfici e bordi leggermente arrotondati, alloggia due apparati luminosi progettati in modo da sfruttare al meglio l’emissione di 96 LED indirizzati verso il basso e di 128 LED indirizzati verso l’alto. L’intensità della luce può essere regolata in modo indipendente sia verso il soffitto che verso il pavimento. La forma, semplicissima, suggerisce e consente una declinazione completa delle varie tipologie (da terra, da tavolo, a sospensione, a parete) e un inserimento adattabile ai più svariati contesti.
DVO Learning+Innovation Center
via Maroncelli 5, Milano
7-12 giugno 2022
10.00-20.00