Dry Aged mixa insieme arte, design e buon cibo per una cultura a tutto tondo
Il ristorante Dry Aged, è il nuovo progetto di due giovani talenti del mondo gastronomico che dopo diverse esperienze hanno deciso di puntare su loro stessi. Sono lo chef Matteo Ferrario e il maître di sala Stefano Carenzi che lavorando insieme a questo progetto mettono in sinergia la cucina e il servizio.
Il nuovo locale in pieno centro Milano, tra Sant’Ambrogio e Corso Genova, ha un’offerta varia che spazia dalla carne sapientemente frollata al pesce accostato alle verdure. Tutto si concentra nella ricerca del gusto, sperimentando le frollature e le macerazioni della carne, come attestano le imponenti costate che accolgono quando si entra in sala. Inoltre, l’utilizzo delle più moderne tecniche di cucina, porta lo chef Ferraio a mettere a punto una serie di piatti a base di pesce e verdure.
Il design di Dry Aged è in stile urban con una eleganza informale che si distribuisce in tre ambienti ben definiti. Dal New York bar con tavolo social all’ingresso dove campeggia la scritta al neon “Life is beautiful” (come mood di questi due giovani intraprendenti), alla sala “panoramica” con vista cantina (da prenotare anche come privée). Infine, la terza sala è caratterizzata da un ampio oblò che mostra la cucina con la brigata all’opera.
Sicuramente l’arte è uno degli elementi distintivi di Dry Aged. Non mancano infatti opere e giochi di luce, pezzi di design in contrasto con il pavimento anni Venti che rendono Dry Aged una sorta di gallery dello stile vintage contemporaneo. Dal Joker originale di No Curves, lo pseudonimo dietro il quale si nasconde uno dei più famosi artisti del nastro di tutto il mondo (tecnica che consiste appunto nel disegnare con il nastro), che sorprende per il suo stile unico e geometrico, caratterizzato dalla totale assenza di curve e rotondità; alla copia numerata di OBEY, tra i maggiori street artist contemporanei; alla scritta “Milano” del calligrafo Giuseppe Caserta, fino alle famose labbra pop luminose di Seletti.
Tra i piatti distintivi spiccano sicuramente i mondeghili della tradizione milanese, spinacino sautè, salsa senape e zafferano, lo spaghetto ai 3 pomodori mantecato con olio EVO e basilico, il risotto alla milanese con ossobuco alla maniera del Dry Aged, il guazzetto di moscardini in rosso, pane ai 5 cereali alle braci. Inoltre le costate sono il loro fiore all’occhiello, grazie al lavoro di ricerca nelle frollature: dalla Fassona selezione “La Granda” alla Costata di Rubia Gallega, da quella di Pezzata Rossa alla gran selezione Dry Aged. Persino nei dolci persiste questa filosofia come nel Lingotto bavarese al cioccolato, crumble di nocciola e gelato vaniglia