Complementi d’arredo in metallo: riscoprire la tradizione in chiave contemporanea con Fantin
I complementi d’arredo sono molto più di semplici oggetti funzionali: diventano spesso l’anima di uno spazio, riflesso della personalità di chi lo abita e vive. Oggetti solo apparentemente semplici come reggilibri o attaccapanni non solo arricchiscono l’ambiente, ma raccontano storie, evocano ricordi e donano un’anima a ogni stanza. In un mondo che si vuole sempre più votato alla tecnologia e al minimalismo, questi dettagli diventano un ponte tra il passato e il presente, un modo per imprimere emozioni e legami personali negli spazi che quotidianamente abitiamo.
La collezione Hug di Giulio Iacchetti
La collezione Hug di Giulio Iacchetti comprende anche una serie di appendiabiti da parete e da terra, caratterizzata dai grandi dischi in metallo e personalizzabile con tutti i colori della palette Fantin. Elementi semplici e lineari, “servitori silenti e oggetti della memoria che appartengono alla tradizione domestica e che interpretati da Fantin diventano oggetti di un abitare contemporaneo, più pop e spensierato”, spiega il designer. A cominciare dall’appendiabiti singolo da parete, un punto colorato che è già di per sé un modo per arredare una parete, fino alla lamiera sapientemente piegata e rifinita con un bordino di contenimento della cappelliera.
Dietro questa collezione di Fantin si cela una profonda riflessione progettuale sul tema dell’incrocio iniziata da Giulio Iacchetti già nel 2011, in occasione della sua personale Cruciale. Un tema dalla valenza strutturale che per il designer diventa generatore di “un sistema, un nuovo alfabeto con cui poter scrivere tantissime cose, storie che oggi ancora non ci immaginiamo”, in cui la giunzione tra gli elementi verticali in tubo tondo, leggermente inclinati, e il telaio orizzontale dalla stessa sezione si traduce in un abbraccio letterale, in un incrocio dalla forte connotazione estetica che assolve pienamente al suo ruolo strutturale e che si ritrova nel vero protagonista dei complementi, l’appendiabiti da terra.
Nelle parole del designer: “Un oggetto potente, molto lineare. È di una semplicità assoluta: tre soli elementi statici verticali, indispensabili alla tenuta, leggermente convergenti e uniti dall’abbraccio del tubolare orizzontale. A questo si possono appendere borse tramite lo stesso gancio pensato due anni fa per il tavolo, ma anche grucce, ombrelli e così via. Funzionalità accessorie che testimoniano della grande potenzialità dell’oggetto”.
31Wave di ruga.perissinotto
Affrontata finora come componente di sistemi, essenziale alla loro funzionalità ma mai elemento concettuale fondante, la lamiera piegata diventa in Wave di ruga.perissinotto protagonista assoluta dando vita ad una collezione che è intrinsecamente coerente con la produzione e l’identità di Fantin. L’atto del curvare diventa in Wave elemento costituente di un nuovo alfabeto fatto di pochi raccordi morbidi dalle dimensioni accuratamente calibrate, che nel loro susseguirsi introducono un nuovo linguaggio stilistico, flessibile e adattabile a diverse tipologie di prodotto, come dimostra la serie di piccoli complementi di arredo quali reggilibri e mensole da parete ad aggancio magnetico, tutti espressione di questo nuovo alfabeto.
Dai reggilibri a sponda, che irrompono con il colore nell’eterogenea discontinuità dei dorsi, fino ai reggilibri a onda, microarchitetture con cui giocare e personalizzare, mettere in risalto o celare. Nelle mente dei designer: “Comparse sulla libreria. Oggetti con cui le persone possano creare un’interazione diretta e interpretare a seconda del momento”.
Tutti i complementi d’arredo in metallo sono realizzabili in tutte e 35 le finiture della palette cromatica Fantin, ottenute con vernici a polvere atossiche, compresi gli 11 nuovi colori introdotti nel 2024.
Il tutto senza dimenticare la sostenibilità: consapevole dello stretto legame che unisce benessere umano e ambiente, Fantin prosegue sotto tutti i punti di vista il suo personale percorso virtuoso: da un lato materiali 100% riciclabili, quali il metallo che da sempre contraddistingue la sua produzione e il vetro, introdotto lo scorso anno in versione acidato in tinta come top per la Frame Kitchen, dall’altro la filiera corta dei fornitori e tecnologie produttive all’avanguardia, come l’impianto di verniciatura a polveri esclusivamente atossiche che consente un minor consumo di colore grazie a un innovativo sistema di riciclo interno.