Viaggio intorno al design del gioiello, dalla metropoli ai confini della realtà
Milano da sempre Capitale del Design, è icona ineguagliabile di stile e tendenze. Milano è un vero e proprio brand, è iconicamente la città dello stile.
Iniziamo questo viaggio nel design del gioiello contemporaneo con Fumè Gioielli, brand che al mistero della natura dedica ogni collezione, lasciandosi ispirare dalle forme stesse delle pietre. Come gli anelli della collezione Tilah realizzati interamente a mano con la tecnica della cera persa, in bronzo e pietre dure preziose, per celebrare quell’eterno ritorno ciclico della vita stessa. (foto in alto)
E’ sempre Milano, ad ispirare la collezione di gioielli di una designer molto colta, Giulia Savino, liberamente ispirata ad alcune istantanee fotografiche della città in cui prospettive e colori sono reinterpretati con equilibrio, forme essenziali che danno vita a gioielli dinamici e leggeri.
Istantanee di Milano è un racconto della città meneghina attraverso un itinerario di architettura moderna e contemporanea, soffermandosi sulle forme del costruito e i suoi dettagli. I Materiali utilizzati sono ottone colorato a polvere e argento.
Sempre a Milano ci porta la storia dell’orafa Mariam Mousavi Jewelry, di origini persiane che nel 2014 muove i suoi primi passi sotto la guida di un maestro tradizionale nel cuore del Gran Bazar di Tehran.
Nel 2017, il suo percorso creativo la conduce a Milano, presso la prestigiosa Scuola Orafa Ambrosiana. Da allora, prosegue la sua carriera di orafa indipendente coniugando matematica e fisica, le materie che ha sempre amato e studiato, costruendo geometrie e forme in movimento, generando un design razionale ed elegante.
Ai “confini della realtà”
Dalla metropoli ad un Atelier immerso nella natura ai confini del Parco Pineta, dove la contaminazione del luogo si manifesta in sculture enigmatiche di mondi colorati, naturali e visionari. Qui nascono le creazioni di Simona Frigerio che realizza gioielli onirici, ispirati ad animali fantastici e alla mitologia, che provano a raccontare la storia di tutta l’umanità in una danza tra materia ed essenza.
Ancora metallo che riflette sulla caducità della vita stessa e sulla magnificenza della natura che è sempre più fragile con la fashion designer, Sabrina Formica. Il suo lavoro è una fusione di sperimentazione e ispirazione poetica. Un invito a rallentare e lasciarsi meravigliare per nutrire l’anima con fiori selvatici e creature che raccontano storie fantasmagoriche.
Restiamo ai confini della realtà con i gioielli di Laura Visentin, con le sue Libellule sul ramo realizzate mirabilmente con le molle di recupero di bronzo e acciaio. Un vero capolavoro di progettualità, recupero e maestria. La leggerezza del volo della libellula che è una vera e propria danza nell’aria si riflette sull’oggetto che è un sogno sublime.
Sempre immersa nelle profondità del mito è la ricerca “nomade” di Phalèna Atelier. Si parte da disegni che generano una mappa, una strana cartografia per metà immaginaria, che indica sentieri e vie per un altro posto, pieno di bambine per metà donne, di ragazze per metà animali, di animali per metà fantastici, di racconti che sono solo per metà inventati.
Da qui, la storia oggetti “parlanti”, come la collezione ispirata al mito di Persefone, micro-sculture, talismani d’argento al confine tra ombra e luce.