Al MAN di Nuoro una grande mostra che trasforma tutte le sale del museo in uno spazio dinamico e sensibile
Il museo MAN, come un gigantesco diorama – illusione in scatola di un mondo verosimile, dispositivo usato soprattutto nei musei di storia naturale per illustrare gli ambienti della biosfera – tornerà a proporre al pubblico una esperienza di “attraversamento” del museo, già sperimentata nel 2022 con la mostra SENSORAMA, interrogandosi ancora una volta su temi di attualità. Derivato dal greco dià (attraverso) e òrama (visione), DIORAMA significa “vedere attraverso” o “all’interno di qualcosa”. Cioè attraverso spaccati di mondi naturali e innaturali, popolati di creature e vegetazioni reali o ricreate, in una prospettiva che rende sempre più ambiguo il limite fra autentico o generato dall’intelligenza artificiale.
Ripensare il nostro rapporto con il mondo e le sue metamorfosi
In un’epoca di mutamenti ecologici e sociali senza precedenti, con impatti che si estendono in maniera inedita attraverso tempo e spazio, è importante ripensare il nostro rapporto con il mondo e le sue rapide metamorfosi. Siamo di fronte ad una trasformazione ecologica globale che impone una riflessione profonda sulla condizione dell’essere umano, sulla storia della terra e sul nostro legame con le altre specie viventi. Ripensare la nostra relazione con il pianeta implica la ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di comunicazione, per rinnovare le connessioni tra il mondo umano e quello non umano.
È dalla convinzione di dover partecipare attivamente a questo processo di reinvenzione che nasce DIORAMA – Generation Earth. L’idea di essere la prima generazione che si confronta con la possibilità realistica dell’estinzione della propria specie comporta un forte senso di inquietudine. A causa di questa condizione di smarrimento e partendo da essa, DIORAMA esplora, senza la pretesa di essere analitica ed esaustiva, l’attuale scenario, proponendo possibili visioni che riflettano su tematiche tanto urgenti.
Gli artisti selezionati, italiani e internazionali, offrono attraverso le loro opere, un ventaglio di interpretazioni. Esse spaziano dalla creatività mimetica alla trattazione del post-naturale, dall’ibridazione interspecifica alla tassidermia da wunderkammer, dall’invenzione del paesaggio naturale alle inesplorate visioni dell’intelligenza generativa. Attraverso le opere, DIORAMA – Generation Earth intende suscitare un dialogo critico e incentivare una riflessione sulla nostra posizione all’interno della biosfera e invitare a una rinnovata relazione con essa. In altre parole gli artisti si pongono come catalizzatori di un cambiamento radicale. Con la loro capacità di vedere oltre il visibile, ci invitano a gettare le basi di un immaginario diverso. Un immaginario, in conclusione, che possa guidarci verso un futuro inclusivo e rispettoso di tutte le forme di vita.
Percorso
“L’origine” è il prologo del percorso, il formarsi della terra e della galassia. Il visitatore assiste allo spettacolo della genesi di quell’amalgama composta da materia ed energia oscura. All’insegna di parole chiave, quale organico e inorganico, natura/arte e le sue trasformazioni. Artiste e artisti si appropriano della “natura” racchiudendola all’interno di un loro sistema/contenuto che la imita, e al tempo stesso la conserva, la re-immagina.
Come una produzione in serra, il mondo naturale viene ricreato e imitato. Mimesi e rappresentazione animano le opere di Barragão, Kusumoto, Roberti, Illenberger, Bauer. Il mondo naturale, fissato in una forma scultorea o sigillato nel circuito del tessuto, riproposto dalla sensibilità dell’uomo o dall’intelligenza artificiale, acquisisce un insolito dinamismo e una nuova realtà.
Ibridazioni, interspecismo e eco-distopia, sono scenari di un futuro prossimo che occupano la sezione dove germinano ecosistemi alieni, esiti del post-naturale, incontri con una alterità che impone di ridimensionare la prospettiva antropocentrica. Un tunnel di luce evoca un laboratorio per creature ibride (di Massoulier, Grünfeld, Chiamenti) e culmina con una grande opera di Wangechi Mutu, madre terra fluida, che sovrasta un universo nel quale si fondono umani, animali e piante, alieni e terrestri, femminile e maschile. Un trionfo del termine “intertwined”: esseri viventi appartenenti a un mondo che non prevede divisioni tra razze, generi e specie.
Nelle foto
Allestimento di una delle sale
Marta Roberti, Grande Pavone, 2020. Disegno inciso su carta carbone. Ph. Giorgio Benni.
Eelco Brand, I movi, 2012, 3D-animation. Collezione Privata.
Diorama, Origine, installazione video, intelligenza artificiale, ©Storyville.