Casa degli Artisti presenta, nell’ambito del progetto Atelier Aperti per Artista, la mostra di Wang Jingyun ‘Bile Nera’, a cura Zhang Luming

Bile Nera è un dialogo interiore dell’artista Wang Jingyun di fronte ai dilemmi emotivi della società contemporanea.

Il titolo richiama la bile nera che nella medicina greca antica era uno dei quattro umori fondamentali, descritta come un liquido freddo e secco, simbolo archetipico della terra e  controllata da Saturno, che portava tristezza, introversione e riflessione. Per Wang Jingyun diventa metafora della sovrabbondanza di informazioni e dell’alienazione sociale e relazionale fredda e distaccata nella modernità.

La mostra si sviluppa attraverso due spazi che si riflettono l’uno nell’altro: in uno, un ambiente oscuro dove la luce intermittente degli schermi e le informazioni invisibili si diffondono nello spazio; nell’altro, la possibilità di un’autorigenerazione prende forma tra le rovine, dove le erbacce crescono tra le fessure degli edifici, creando un paesaggio urbano poetico e fragilmente selvatico.

mostra bile nera

Il senso del progetto

Il progetto di Jinyung Wang vuole esprimere la solitudine onnipresente nella vita quotidiana moderna e il desiderio di creare connessioni e comprensione: una forma di inquietudine e squilibrio, una dissonanza. Nella vita urbana postmoderna, la relazione tra individuo e collettività diventa sempre più complessa e frammentata, ogni individuo cerca un modo per stabilire una connessione con gli altri o con altre cose per sfuggire all’alienazione. Anche nello spazio virtuale, tra elettronica e schermi, si cerca comprensione.

Wang cerca con il suo progetto di creare una narrazione che rifletta la mancanza di comunicazione e il mondo visto solo da individui solitari che, nel profondo, desiderano una vita sicura e semplice come quella dell’infanzia. Le opere sono realizzate con materiali che possono simboleggiare la vita contemporanea, come schermi elettronici, luci LED, neon, suoni, cercando un dialogo contraddittorio e metaforico tra parole e oggetti.

L’esposizione non propone una semplice critica alla tecnologia, ma invita il pubblico a reimparare a percepire nella solitudine. Come risultato del progetto di residenza Atelier Aperti per Artista, Bile Nera invita i visitatori a riflettere: in un’epoca di sovraccarico informativo, come possiamo ricostruire un’autentica connessione con noi stessi e la nostra intima natura?