E’ Henri de Toulouse-Lautrec il protagonista della primavera di Palazzo Roverella con l’ arte internazionale.
La mostra del 2024 è riservata all’artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo. Si potrà ammirare al Roverella fino al 30 giugno 2024.
E’ promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. La mostra è prodotta da Dario Cimorelli Editore. E’ a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi), con la collaborazione di Nicholas Zmelty (sezione Manifesti e Incisioni).
Superando l’approccio che tanto spesso riduce Toulouse-Lautrec a un universo privo di sfaccettature e talvolta persino relegandolo alla sola attività di creatore di manifesti, questa mostra si sofferma sulla sua attività di pittore. Dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, in rapporto all’ambiente parigino in cui operava mettono l’artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana.
L’esposizione non trascura ovviamente l’attività di Toulouse-Lautrec nel campo del manifesto. Oltre alle celebri Affiches, sono esposti dipinti e disegni preparatori dell’artista. Questi vengono affiancati in un rapporto dialettico ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti, che spesso affrontano le medesime tematiche. Questa attenta ricostruzione dell’intera attività di Toulouse-Lautrec, attraverso le sue opere intende evocare in maniera più vasta e organica la vivacità della scena artistica parigina, superando il riduttivo concetto di Belle Époque. Sono 60 le opere dell’artista su più di 200 le opere complessive esposte.
L’esposizione
L’esposizione è arricchita da numerosi focus per descrivere l’ambiente artistico parigino in cui operava l’artista: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica”. Una sezione inedita dedicata al movimento artistico francese “Les Arts Incohérents” (a cura di Johan Naldi), anticipatore di molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento come il Dadaismo.
Tutte le opere del gruppo date per disperse da oltre un secolo sono state ritrovate nel 2018. Alcune di queste recano, al verso, l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir. La mostra di Rovigo è la prima occasione per poterle nuovamente ammirare.
Oltre ai saggi dei curatori il catalogo è arricchito dagli studi di Nicholas Zmelty sulla Grafica, di Johan Naldi su Les Arts Incohérents, di Mario Finazzi sugli artisti spagnoli a Parigi tra Ottocento e Novecento. Inoltre Bertrand du Vignaud – pronipote di Toulouse-Lautrec – scrive sul rapporto tra Marcel Proust e l’artista.