Dove si trova l’amianto in casa, come si bonifica e quanto costa l’intervento
L’amianto è un materiale naturale composto da piccole fibre. Queste fibre sono molto resistenti e flessibili. Per questo in passato è stato usato per costruire diversi manufatti, come tegole, tubi, isolanti e altro ancora. Questo materiale rendeva questi prodotti molto resistenti al calore e alle sollecitazioni.
Anche se, le fibre sottili di cui è composto, possono facilmente liberarsi nell’aria e, se inalate, penetrare negli alveoli polmonari, causando gravi patologie. Per questo, nel 1992 ne è stato bandito l’utilizzo in Italia e successivamente anche lo smaltimento. Oggi, la bonifica dell’amianto presente in edifici e manufatti è di primaria importanza per tutelare la salute pubblica.
Dove si può trovare l’amianto in casa?
Questo pericoloso materiale potrebbe essere presente in edifici costruiti o ristrutturati tra gli anni ’40 e ’90. I prodotti più diffusi in cui veniva utilizzato questo materiale erano: le coperture in cemento-amianto, note come eternit, impiegate per tetti, lucernari e canne fumarie. Anche le mattonelle in vinil-amianto per i pavimenti erano molto usate in ambienti soggetti a usura.
Senza contare le tubazioni idrauliche, coibentazioni di impianti di riscaldamento e caldaie che potevano contenere amianto, così come intonaci, rivestimenti interni e mattonelle in amianto-cemento.
Per scoprire con certezza se nella propria abitazione ci siano materiali in amianto, è bene rivolgersi ad aziende specializzate, che si occuperanno di fare delle analisi accurate e in tutta sicurezza.
Identificare la presenza di amianto è il primo passo per poterlo bonificare, vista la pericolosità di questo materiale per la salute, come vedremo più nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
Rischi per la salute
I danni causati dall’amianto sono rilevanti, data la capacità di questo materiale di rilasciare fibre microscopiche che, se inalate, possono causare gravi patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Le principali malattie asbesto-correlate sono: asbestosi, tumore al polmone e mesotelioma della pleura.
L’asbestosi è una fibrosi interstiziale a livello polmonare causata dall’inalazione ripetuta di elevate quantità di fibre di amianto. Provoca insufficienza respiratoria, tosse, dolore toracico. Ha un periodo di latenza di almeno 10-20 anni. È una patologia progressiva e può portare anche a insufficienza cardiaca.
Il tumore polmonare da amianto è una neoplasia maligna di bronchi, trachea o polmoni, anch’essa causata dall’inalazione delle fibre. Presenta un lungo periodo di latenza, anche 30-40 anni. La crocidolite è la varietà più cancerogena. I sintomi sono tosse, dolore toracico, difficoltà respiratorie.
Il mesotelioma della pleura colpisce il rivestimento dei polmoni ed è altamente specifico dell’esposizione all’amianto. La sopravvivenza media dopo la diagnosi è circa 12 mesi. È associato soprattutto all’amianto anfibolo. Anch’esso presenta un lungo periodo di latenza.
È quindi fondamentale bonificare per evitare l’insorgenza di queste patologie in futuro.
Come si effettua la bonifica dell’amianto?
Per rimuoverlo in casa o in un edificio, è bene sapere che non si può procedere con il “fai-da-te”, ma bisogna rivolgersi a ditte specializzate, dotate di attrezzature adeguate e personale qualificato.
Per saperne di più abbiamo chiesto un supporto agli esperti di MBA Ambiente, azienda leader nella bonifica amianto a Milano.
Prima dell’intervento, gli operatori delimitano e confinano accuratamente l’area da bonificare, ad esempio il tetto o il locale dove sono presenti materiali in amianto, mediante teli o barriere in polietilene. In questo modo si impedisce la dispersione di fibre nel resto dell’edificio.
Durante la rimozione, dipende dallo stato di deterioramento, possono utilizzare soluzioni incapsulanti per inglobare in maniera definitiva il manufatto. Smontano con cautela le parti contenenti amianto, evitando la rottura. Se necessario utilizzano aspiratori con filtri per captare le fibre aerodisperse.
I materiali rimossi vengono confezionati in imballaggi a tenuta ermetica, etichettati come rifiuto pericoloso. E poi si procede al loro smaltimento in discarica autorizzata. Anche gli indumenti e i dispositivi di protezione utilizzati dagli operatori devono seguire procedure di decontaminazione e smaltimento controllate.
Dopo la bonifica, si effettua un’accurata pulizia finale e sanificazione degli ambienti.
Le imprese devono essere autorizzate, iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e rispettare scrupolosamente le norme tecniche e i protocolli di sicurezza.
Quanto costa una bonifica?
La bonifica dell’amianto comporta costi che possono variare di molto e che dipendono da vari fattori come l’estensione e la tipologia dell’intervento. Sono però previste detrazioni fiscali, sia per immobili ad uso abitativo che commerciale. È possibile anche cedere il credito d’imposta. Queste agevolazioni rendono meno oneroso affrontare le bonifiche necessarie per tutelare la salute pubblica.
Come abbiamo visto nell’articolo rimuovere l’amianto eventualmente presente è indispensabile per evitare rischi futuri.
Affidandosi ad aziende specializzate e qualificate, gli interventi vengono condotti secondo standard di sicurezza stringenti a salvaguardia della futura salute di tutti noi.