Sedile senza spalliera e braccioli, con il piano della stessa altezza di una sedia, ma talora anche più alto. Se cercherete la definizione di sgabello sull’enciclopedia più famosa d’Italia vi imbatterete in questa definizione.
Credo che ognuno di noi, per il vissuto, cultura o tradizione familiare, abbia una propria idea stereotipata di sgabello. Poi cerchi in rete e ti trovi di fronte a diversi tipi che non conoscevi o ai quali non avevi pensato.
Se sei particolarmente sofisticato avrai pensato allo sgabello da toletta, quello in cui mi sono imbattuto una volta in casa di una zia. Faceva bella mostra di sé davanti ad un mobile basso con specchio pieno di suppellettili ed accessori per la bellezza femminile.
Se invece sei un tipo sportivo immaginerai quello che i secondi porgono al pugile ad ogni termine di round. Tutti lo avrete visto almeno una volta al cinema, quando Rocky sanguinante e tumefatto si sedeva e sfornava battute iconiche.
Gli appassionati di musica classica avranno fatto un volo di fantasia in una sala teatrale elegante, trovandolo accostato ad un grande e lucido pianoforte a coda.
Coloro i quali hanno vissuto, come chi vi scrive, tempi meno tecnologici e consumistici, se lo ricorderanno come attrezzo essenziale del ciabattìno che lo occupava davanti al suo deschetto pieno di colle, chiodi e tacchi.
E infine per i più bucolici riserviamo l’immagine di chi munge la mucca in un campo verde, circondato da alte e bianche montagne, a cavalcioni del classico sedile basso di legno. Roba da Heidi… Isabella invece, che è champagnona, lo predilige alto con lo schienale ed imbottito!
La mia idea di sgabello
Io però alla parola sgabello associo quello essenziale che si trova davanti al bancone di alcuni pub, con la seduta piuttosto alta, come si usa nei paesi anglosassoni. Deformazione…
Pensare che esimi designer del calibro di Alvar Aalto, Castiglioni e Mies Van der Rohe si sono misurati con la creazione di articoli molto noti tra esperti e collezionisti.
Stiamo quindi parlando di un oggetto poco considerato, soprattutto nelle nostre case, ma che esiste fin dai tempi antichi tra gli egizi, a tre o quattro gambe a volte intarsiate e con forme di animale. L’idea di questa breve ricerca mi è venuta quando mi sono imbattuto nel BIGNÈ di Iginio Massari, l’originale sgabello di Riva 1920 design Samuele Montorfano.
Alto o basso, colorato o in tinta neutra trova lo sgabello che fa per te
La linea arrotondata e sinuosa non toglie nulla al senso di solidità che ci regala lo sgabello Bombo di Magis. Sgabello girevole regolabile in altezza con pistone a gas. Materiali: base in acciaio cromato, sedile in ABS stampato ad iniezione standard.
Lo sgabello SAG disegnato da Nendo per MDF Italia è realizzato artigianalmente in Italia. Sag è stato progettato come un unico pezzo di materiale ripiegato su se stesso, come un tessuto sospeso nell’aria e fuso in tre direzioni in un’unica forma. La sua struttura ad arco concavo conferisce a Sag la sua speciale forma morbida ed elastica ma anche un’incredibile robustezza.
Può essere utilizzato anche come tavolino. Disponibile su www.designitaly.com
E se invece fosse tutta una questione di equilibrio? Questa scommessa giocata e vinta da CROSS, lo sgabello disegnato da Mario Ferrarini per Lapalma. Durante l’ultima edizione del Salone del Mobile è stata presentata la versione outdoor.
Mentre Thonet propone lo sgabello S 220 H che garantisce il massimo comfort per lunghi periodi di tempo ed è ideale per allestire in maniera flessibile e dinamica diversi ambienti, in particolare quelli destinati a ristorazione e meeting con banconi e tavoli alti.
“9, Tabouret” di Charlotte Perriand per Cassina
La prima versione fu studiata da Perriand nel 1927 per la sala da pranzo del suo appartamento, realizzata con una struttura in tubolare metallico abbinata alla seduta in canna d’India intrecciata. Il modello attuale è caratterizzato da una struttura in acciaio cromato trivalente, personalizzabile con diversi rivestimenti che includono cuoio e rattan. Disponibile su www.designitaly.com
Nella prima immagine in alto:
Sgabello MEZZADRO di Zanotta, simbolo del design italiano degli anni ’50 e ’60, design di Achille e Pier Giacomo Castiglioni del 1957. Il “sedile metallico molleggiato” non solo si può considerare l’oggetto simbolo dei fratelli Castiglioni, ma introduce nel design il metodo del ready-made: parti industriali vengono assemblate creando nuove tipologie di prodotti. I componenti usati nel Mezzadro sono: un sedile da trattore, un galletto da bicicletta da corsa, una balestra di wagons-lit e un fuso in legno di brigantino Cutty-Sark.
Sedile nei colori: arancio, rosso, giallo, bianco o nero. Base in faggio evaporato, colore naturale. Il gambo è in acciaio cromato. Disponibile su www.designitaly.com