Bosa a Maison&Objet ha raccontato l’anima più creativa e décor del brand, con il suo sorprendente universo di oggetti in ceramica completamente fatti a mano, le superfici tridimensionali, le finiture in metalli preziosi, le raffinate palette cromatiche e le texture grafiche.
Bosa è oggi conosciuta in tutto il mondo per l’eleganza del design delle sue ceramiche e frutto della naturale e costante propensione alla sperimentazione e alla ricerca.
Tra i nuovi prodotti nello spazio espositivo della kermesse parigina Bosa ha presenta l’elefante SURUS. Disegnato da Alessandra Baldereschi, SURUS si aggiunge – insieme alla tartaruga Margot sempre della Baldereschi, il panda Bernardo di Elena Salmistraro e il pinguino Dab Penguin di Vittorio Gennari, alla collezione di animali dedicata alle specie in pericolo ed estinzione, a testimoniare l’impegno che Bosa ha deciso di prendere per sostenere il WWF.
In mostra anche le nuove maschere TRIBU di Jaime Hayon artista e designer che, attraverso i colori brillanti e le forme fantastiche, rivelano l’ispirazione folcloristica e surreale della collezione.
I suggestivi tratti stilizzati delle maschere TRIBU riproducono le fisionomie immaginarie di un mondo lontano e onirico che attinge all’iconografia oramai riconoscibile del designer spagnolo. Con riferimenti alle máscaras del wrestling messicano, alle sculture precolombiane, alle maschere africane, agli anime giapponesi e alle figurine cinesi, la maschera è diventata negli anni un’immagine chiave del mondo di Hayon, traccia di un collegamento diretto con le culture di civiltà antiche e remote.
Grazie alla sapiente tradizione artigianale di Bosa, le maschere TRIBU, finemente realizzate in ceramica e decorate con smalti colorati e metalli preziosi, si trasformano in speciali sculture a muro, capaci di trasportarci in luoghi lontani e immaginifici.