L’esperienza più bella della mia vita! Questa in sintesi la caption di pancia che potrei utilizzare per raccontare l’adrenalica avventura del rafting in Calabria, sul fiume Lao a Papasidero.

Due ore e mezza di attraversamenti incontaminati, per un sogno ad occhi aperti così elettrizzante da far riattivare ogni singolo muscolo dimenticato del corpo e neurone della mente.

Scordatevi il cellulare, qui bisogna pagagliare … e pagagliare … e respirare … e urlare quando sale l’adrenalina… e stare in religioso silenzio quando la natura chiama alla pace … e immagazzinare ogni singolo attimo di luce, di bellezza, di verde, di profumi di fichi selvaggi, di acqua gelida, di pareti rocciose a strapiombo come dei canion inimmaginabili.

E questo potrebbe essere l’incipit del racconto emozionale, della poesia epica che Papasidero può ispirarti all’indomani della sua scoperta. Quando ti arrivano le foto del valoroso reporter che segue passo passo la tua avventura ai confini della realtà, lì dove in mezzo scorre il fiume Lao. Delle “modalità dei racconti” … disquisivamo con Franca Maria e altre amiche mentre ci trovavamo immerse nel paesaggio … perse  nell’immensa bellezza di un luogo che non a caso è Patrimonio Unesco!

Novanta chilometri di fiume poderoso che va a sfociare nell’alto Tirreno Calabro, a Scalea. E tu che col rafting, affidata alle guide migliori del territorio, RaftingAdventureLao, di chilometri ne percorri circa quattordici, in due ore e mezza, in base al clima del giorno, vivendo sicuramente una delle esperienze più indimenticabili della tua vita.

Solo natura. Niente infrastrutture posticce. Niente, quindi potenza assoluta della natura. Il trionfo della bellezza. Di Madre Natura. Nel rispetto assoluto del territorio. Del paesaggio.

Inutile dirlo, siamo nel parco nazionale del Pollino!!! Qui la bellezza è esponenziale!

E infatti sono 25mile le persone che durante l’anno approdano a Papasidero per scoprire il fiume Lao e le sue meraviglie. Un’economia virtuosa che fa bene al paese, e tutti insieme volontari, guide, operatori come api operose e ingegnose, con grande attenzione e devozione sono dedite al territorio.

Ma Papasidero non è solo natura, perché il centro storico è un gioiello. Un borgo perfettamente conservato rimasto sincero e autentico. Con la chiesetta di Santa Sofia ed il Santuario di Santa Maria di Costantinopoli suggestiva nella sua architettura incastonata in una cornice affascinante; lambita sulla destra dalla riva del fiume Lao, è stata costruita su una parete rocciosa che, come uno schermo, la protegge.

Punta di diamante del territorio sicuramente la mitica grotta del Romito con il graffito del “bos primigenius” che richiama visitatori da tutto il mondo, scoperto negli anni Sessanta, risalente a circa 20mila anni fa, è una figura di toro lunga circa un metro e venti su un masso di più di 2 metri.

E qui il racconto è diventato didascalico, per non dimenticare tracce importanti. Per dare spazio alla cronaca di una giornata meravigliosa. Resa possibile da una professionalità immensa, quella degli organizzatori dell’Associazione Le Città Visibili di Lamezia Terme, anima e motore dell’evento, che da anni promuovono il turismo calabrese alla scoperta di borghi dimenticati e nascosti della regione. Un lavoro di rete virtuosa con le varie associazioni e servizi dei territori trainati da un unico desiderio: far conoscere la Calabria e farla amare per primo ai calabresi.

Plauso speciale a tutto lo staff di Papasidero, dalle guide, ai ristoratori, alla signora Filomena che ti delizia con dei panini stratosferici al termine dell’escursione al Lido Lao Gold River.

E grazie immensamente a tutta l’abnegazione e dedizione di Maria Rosaria Perrone e Luca Oliva: io amo il mio paese e sono felice di accogliervi qui! E noi che ce ne siamo innamorati a prima vista dopo il tramonto, dopo il rafting e tutto il resto … ce ne siamo andati via ancora più innamorati … perchè Papasidero è un Borgo Pazzesco!!!!!

 

Caterina Misuraca