Durante il Fuorisalone 2021, che si è da poco concluso a Milano, Matrix International ha presenta la straordinaria poltrona Arabesk e l’inedito omonimo divanetto interpretati dalla creatività di Simone Guidarelli. 35 anni sono passati dall’idea che ha fatto nascere Matrix International: preservare la cultura modernista, rispettandone la complessità a cavallo tra arte e arti applicate, per portarla all’attenzione e rendere disponibile al grande pubblico progetti mai messi in produzione. Per questo è stata fondamentale la ricerca in archivi e collezioni private di grandi architetti che hanno scritto le prime pagine del design moderno dagli anni Venti del secolo scorso. Un percorso che è confluito nella linea Codici. Oltre a ciò, negli anni e in parallelo, l’azienda di Poggibonsi ha costruito un personale repertorio contemporaneo.
Ma è proprio attingendo dalla linea Codici che Matrix si presenta al Fuorisalone vestendo di novità Arabesk, l’originale poltrona disegnata da Folke Jansson, scultore, pittore ceramista e designer svedese. Era il1955 quando la seduta veniva presentata al Salone di Göteborg abbattendo il muro della linearità del design fino a quel momento concepito, con linee scultoree, morbide e avvolgenti. Da allora un progetto di costante successo e che oggi trova nuova allure venendo rivestito dalla fantasia di Simone Guidarelli, un’artista dalla fervida immaginazione che crea con la sua esclusiva audacia la sua dimensione della realtà, osando e rompendo gli schemi con ironia e stile.
Il creativo suggerisce la personalizzazione con l’elegante stampa Tree of life, decoro floreale della Simone Guidarelli Walldesign, un pattern che nasce dalla ricerca sugli antichi ricami cinesi degli anni ’20. Oltre alla classica poltrona Arabesk viene presentato l’inedito Arabesk Double, un divanetto dall’originale forma a maschera sempre disegnato da Folke Jansson nel 1955 ma prodotto in pochissimi esemplari, uno dei quali è esposto al National Museum di Stoccolma mentre i pochi altri appartengono a collezioni private. Matrix International ha deciso proprio quest’anno di estendere i diritti di produzione al modello a due posti, rinnovandone il significato ambientale: l’economia circolare si realizza infatti nel design, grazie alla collaborazione con r3direct, azienda toscana che ha realizzato la scocca in plastica riciclata post-consumo derivata dal plasmix, materiale trasformato da Revet. Il plasmix è un insieme di plastiche riciclate che grazie a tecnologie di stampa 3D all’avanguardia dà vita a creazioni durevoli, di valore, personalizzabili e assolutamente green. Il divanetto viene rivestito, come la seduta, in Tree of life della Simone Guidarelli Walldesign, il risultato è un complemento d’arredo in cui l’eleganza e lo stile si fondono a durabilità e valore sostenibile.
Arabesk e Arabesk Double rappresentano il complemento di design che, grazie alla particolare forma e al design ricco di particolari, arredano gli spazi con stile e funzionalità.
About
Matrix International
“Il Passato non muore mai. Anzi, non passa nemmeno” (William Faulkner).
Non vi sono parole migliori per riassumere il valore senza tempo di quegli autori che, all’inizio del Novecento, hanno contribuito alla transizione dell’architettura verso il modernismo. Generazioni di architetti e progettisti che ne hanno codificato il linguaggio e che poi, fino agli anni Cinquanta, l’hanno rinnovato, dando vita a sperimentazioni formali inedite. Dal 1984 ad oggi, Matrix ha preservato la cultura modernista, rispettandone la complessità a cavallo tra arte e arti applicate. Ha prodotto oggetti d’arredo disegnati dai protagonisti di quell’epoca e li ha resi accessibili a un pubblico sempre più attento e informato. L’avventura imprenditoriale di Matrix ha sempre avuto un unico comune denominatore: dare vita a progetti mai realizzati a livello industriale. Parallelamente, Matrix ha costruito il proprio repertorio contemporaneo, fatto di complementi d’arredo che riflettono profondamente l’eredità culturale del moderno. Le collezioni di Matrix esprimono identità uniche, ma nascono dalla stessa fiducia nella possibilità di costruire il design del futuro sull’eredità che il moderno ci ha consegnato.